SPIRIT OF THE WILD

Progetto di allestimento urbano temporaneo della mostra fotografica Spirit of the wild, Steve Bloom a Mantova”, Iniziativa promossa da: CIRCOLO FOTOGRAFICO LA NUVOLA. Maggio – Giugno 2010. Progetto non realizzato.

 

”If all the beasts were gone, men would die

from a great loneliness of spirit,

for whatever happens to the beasts also happens to the man.

All things are connected”

Chief Seattle of the Suwamish tribe

 

“Se tutti gli animali si estinguessero, gli uomini morirebbero

di una grande solitudine di spirito,

perché tutto ciò che accade agli animali accade anche all’uomo.

Tutte le cose sono legate tra loro.

Capo Seattle della tribù Suwamish

Steve Bloom, famoso fotografo sudafricano, inglese di adozione per motivi di apartheid. Ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali per il suo lavoro, tra cui The Power of Photography Award, L’occhio d’oro di Russia, e Lucie Awards. Numerose sono le pubblicazioni su riviste come Life, Time, Terre Sauvage, National Geographic, Geo, Airone, oltre a molte altre a carattere fotografico. I suoi libri sono stati tradotti in venti lingue e molte sono le esposizioni che ha all’attivo tra le quali si sottolineano le grandi mostre all’aperto nei centri urbani con la promozione di tematiche ambientali. Steve Bloom attraverso la fotografia manifesta una sentita preoccupazione per l’ambiente e per le condizioni della fauna selvatica della quale si sforza di catturare lo spirito. “La fotografia – come dice Bloom – mi ha aperto gli occhi”  permettendo di avere un approccio meno chiuso all’interno del suo mondo e apprezzando le diversità della vita.

Le grandi mostre all’aperto sono state allestite in spazi pubblici, gratuite e accessibili al pubblico per l’intero corso del giorno, con illuminazione notturna. La mostra inaugurale di Spirit of the Wild, si aprì a Birmingham, West Midlands, Regno Unito e, visto il successo di pubblico ha funzionato per undici mesi in Centenary Square. Sono seguite le esposizioni a Copenaghen, Stoccolma (2007), Mosca (2007), Leeds, Amsterdam (2007), Dublino, Oslo, Stavanger (2008), Barcellona (2009) ed Edimburgo (2010).

Le immagini sono accompagnate da didascalie informative, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli animali selvatici e le problematiche ambientali che li riguardano. Il racconto visivo consente agli spettatori di intraprendere un viaggio per i continenti del mondo mentre si muovono all’interno della mostra e comprendere il rischio di ciò che si può perdere. Rivolto a persone di tutte le età, compresi quelli che non sono interessati alla fotografia d’arte, è una mostra divulgativa ma anche di intrattenimento.

Mantova

Tra le località europee che hanno esposto Spirit of the Wild non ne compare nessuna in Italia, e la scelta di proporre Mantova si deve alla storica rilevanza della città nella cultura italiana, sede di un ducato e di una delle corti più influenti del Rinascimento. Mantova offre un’eccezionale testimonianza di realizzazioni urbane, architettoniche ed artistiche, collegate tra loro attraverso le idee e le azioni che la straordinaria famiglia Gonzaga mise in atto in questo luogo. Ha mantenuto nel corso dei secoli il carattere di piccola capitale di un importante ducato che la connota ancora oggi e che l’ha portata nel 2008 ad essere riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Le dimensioni ridotte del centro storico consentono di proporre l’intero nucleo antico come scenario della mostra fotografica orientandosi sull’asse ideale che collega il complesso di palazzo Ducale al Palazzo Te. Il percorso si snoda per le sue vie e collega Piazza Sordello, Piazza Broletto, Piazza delle Erbe e Piazza Mantegna sfiorando alcuni dei principali monumenti come il Castello di San Giorgio, Palazzo Ducale, Palazzo della Ragione e Palazzo del Podestà, la Basilica Concattedrale di Sant’Andrea di Leon Battista Alberti e le Pescherie di Giulio Romano.

L’esposizione

L’allestimento studiato si snoda per le strade e le piazze principali del centro storico attestandosi sul castello di San Giorgio da un lato e le Pescherie dall’altro e unendo così due luoghi dove la città entra in rapporto con l’acqua, elemento topico con il quale la città si confronta sin dalla sua origine di luogo circondato dai laghi e che entra così a far parte della mostra. Spirit of the wild può essere fruita in maniera libera, lasciando al visitatore la scelta dell’itinerario che può essere anche casuale. Le immagini, organizzate per sezioni appartenenti a quattro regioni geografiche – Africa, Eurasia, America e Antartico – come nel catalogo disponibile on-line, sono disposte negli spazi cittadini principali e, in particolare: una sezione davanti al castello di San Giorgio, una in piazza Sordello, una si distribuisce nelle piazze Broletto, Erbe e Mantegna, mentre l’ultima alle Pescherie.

Il percorso d’esposizione è segnalato a terra da impronte di animale in dimensione reale, secondo la consuetudine che ha preso forma già durante altri eventi, come ad esempio il Festival della Letteratura o Segni di infanzia.

Vista la rilevanza dei luoghi in cui si inserisce l’allestimento, ciascun elemento è stato accuratamente disegnato, escludendo a priori di ricorrere a soluzioni da catalogo. I pannelli espositivi, con piede arrotondato e sommità ad “ali d’uccello”, sono realizzati con una struttura metallica di scatolari rivestita di lamiera zincata verniciata tinta grigio blu (codice RAL 7031). Nella porzione di piede, apribile verso il vano tecnico e in sommità la lamiera è piena, mentre la zona centrale è rivestita con una lamiera forata con fori circolari. I supporti fotografici, adatti sia per riprese orizzontali sia verticali, sono fissati al pannello tramite calamite.

Gli spazi destinati all’esposizione sono zone vive della città e pertanto si è scelto di interferire il meno possibile con la normale fruizione rendendo del tutto autonomi gli espositori. La soluzione illuminotecnica sfrutta la tecnologia dei LED, che garantisce il miglior rapporto consumi/prestazioni, alimentati da un sistema di batterie ricaricabili attraverso pannelli fotovoltaici flessibili in silicio amorfo (potenza massima 150 wp), appositamente sagomati e collocati all’estradosso delle ali sommitali. Le lampade, realizzate su prototipo studiato appositamente, collocate all’intradosso delle ali, sono composte da 18 led ad alto rendimento luminoso da 1 W ciascuno, a luce bianca naturale con cono ellittico. Tale soluzione consente il miglior rapporto tra luminosità e consumi e la geometria ellittica garantisce una più ampia e omogenea illuminazione delle fotografie e della parte ricurva dell’espositore per luce riflessa. Inoltre permette di ottenere un piacevole effetto nella visione notturna. Il silicio amorfo consente di orientare in maniera totalmente libera i pannelli rispetto al sole, funzionando anche in condizioni di ombreggiamento totale, requisito necessario dato che l’esposizione in ambiente urbano non può garantire costantemente l’esposizione solare diretta.

Le batterie, collocate in un vano apribile ricavato al piede dell’espositore, sono dimensionate in modo da garantire almeno 12 ore di funzionamento, più che sufficienti per la stagione estiva, e dotate di regolatore di carica che ne gestisce il funzionamento e la fase di ricarica durante le ore di luce. L’accensione delle luci è regolata da un sensore crepuscolare.

I due estremi del percorso espositivo Spirit of the wild sono evidenziati anche con la presenza di due totem di promozione, contenenti le principali indicazioni sull’allestimento. Si tratta di due cilindri – verticale in Piazza Martiri di Belfiore, orizzontale per il parterre verde del castello di San Giorgio – costituiti da una struttura metallica rivestita da teli, riportanti alcune delle immagini di Steve Bloom.

All’interno del Palazzo del Podestà, i locali dell’ex Gonzaga point affacciati su Piazza Erbe, infine, potrebbero ospitare il book-shop per l’intera durata della mostra, sfruttando così la forte centralità del luogo rispetto all’intero allestimento ed evitando di occupare ulteriori spazi della città con strutture temporanee.

admin tagged this post with: Read 14 articles by

Comments are closed