Torre dei Modenesi. Ripristino e miglioramento sismico (ottobre 2016-luglio 2018).
L’aspetto esterno della Torre dei Modenesi rimanda all’immagine di una torre medievale in muratura di mattoni a vista con pianta rettangolare (di lato circa 10,70 m per 8,70 m), non particolarmente elevata (circa 30,50 m), coronata da una cornice di arcatelle pensili alla base della merlatura guelfa. I diversi usi succedutesi nel tempo hanno modificato l’assetto della struttura fortificata con nuove aperture, un tetto in coppi da cui si eleva una piccola torre campanaria (il Torricino), e l’inserimento sulle facciate est ed ovest dell’orologio del Comune (da qui il nome anche di Torre dell’Orologio). Se da un lato le trasformazione apportate dai nuovi usi non hanno alterato profondamente l’esterno, lo stesso non si poteva dire degli ambienti interni, stravolti da aggiunte e finiture incongrue.
L’intervento eseguito sulla Torre riguarda il ripristino e il miglioramento sismico delle strutture danneggiate dal Sisma del 2012. Trattandosi di edificio storico tutelato, gli interventi sono finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture alle azioni previste dal DM 14/01/2008 e la tipologia di intervento strutturale prevista risulta essere quella di miglioramento sismico.
Le operazioni svolte hanno interessato:
. la riparazione di zone murarie danneggiate attraverso operazioni di cuci scuci, iniezioni profonde, cucitura orizzontale armata con barre pultruse in fibre di carbonio – repointing;
. la pulitura e il consolidamento dei fronti esterni;
. gli incatenamenti di piano per migliorare il sistema di collegamento tra le pareti verticali e tra queste e gli orizzontamenti;
. il restauro e il consolidamento strutturale del torrino sommitale;
. il consolidamento strutturale del vano sottotetto con l’inserimento di una cerchiatura metallica e di puntoni inclinati sui quattro lati del sottotetto, aventi il compito di sopportare le azioni di taglio, collegare tra loro la muratura dei merli e le strutture lignee eliminandone qualsiasi azione spingente;
. la sostituzione dei solai incongrui di tipo “Varese” con nuovi solai lignei a doppia orditura. Ciò consente un adeguamento sismico e insieme un alleggerimento delle masse;
. le demolizioni di pavimenti e sottofondi, ove previsto, ha messo in luce al piano primo nel vano 01.03, un antico solaio ligneo a doppia orditura coperto da un pavimento in mattoni fatti a mano legati da malta magra a base di calce.
Il ritrovamento chiarisce la presenza della volta in foglio al piano sottostante (vano 00.02), costruita con molta probabilità con il solo scopo di coprire alla vista il solaio ligneo soprastante garantendo inoltre una maggiore tenuta a possibili incendi per la stanza del piano terra. Infatti l’intonaco che si intravvede al di sotto del piano di pavimento antico che è in fase con il solaio, è coperto da un importante deposito di nerofumo.
La trave verso est è stata oggetto di un intervento di consolidamento attraverso l’inserimento di una coppia di profili metallici.
Un altro analogo pavimento è stato ritrovato anche al livello secondo (locale 02.02).
. Consolidamento statico e sismico della scala con il prolungamento dei cosciali delle rampe della scala fino ad appoggiarsi alla muratura portante. La struttura, realizzata negli anni ‘70 dall’architetto Vinicio Vecchi, viene poi messa a norma con l’inserimento di tubolari orizzontali ai parapetti in struttura metallica;
. esecuzione di un ballatoio a livello del sottotetto per consentire l’osservazione del coronamento merlato e della struttura lignea di copertura;
. inserimento di profili metallici piatti agli architravi di alcune finestre, la cui apparecchiatura muraria non garantiva caratteristiche statiche adeguate;
. ricucitura della canna fumaria nella muratura meridionale rinvenuta durante i lavori, celata da una fodera in mattoni forati;
. interventi di riparazione di alcuni elementi lignei di copertura e di orizzontamento con inserimento di sostegni metallici o in caso di cavità della sezione lignea, riempimento con mattoncini di legno di rovere collegati da collante strutturale;
. trattamento protettivo e revisione del manto di copertura con l’inserimento di un ulteriore tavolato ligneo incrociato in modo da irrigidire la copertura senza appesantirla. Sopra al tavolato sono stati posti un pannello isolante ed una guaina impermeabilizzante sotto il manto in coppi;
. opere di finitura e impiantistiche finalizzate al recupero funzionale della torre (impianto elettrico, di riscaldamento e serramenti).